Andre Agassi – Open. Il libro regalo consigliato da Liberty Sport

Agassi-Open.jpgHo sempre pensato che le autobiografie fossero in gran parte delle “pagliacciate” al fine di monetizzare una carriera finita oppure per rivelare episodi gossippari e morbosi delle vite dei personaggi famosi.

Open – La mia storia di Andre Agassi è invece una meravigliosa sorpresa. Il merito è senza dubbio del contentuto ma anche di J.R Moehringer, il premio pulizer che ha aiutato il kid di Las vegas nella stesura di questo libro (traduzione Italiana di G. Lupi).

Ogni tanto è infatti bello lasciarsi stupire; essendo nativo degli anni 70 conosco sulla pelle di adolescente Agassi e avevo già letto “la storia” in un testo edito dalla Gazzetta dello Sport e a cura di Vincenzo Martucci. Fatto sta che all’uscita di Open in versione italiana qualche mese fa non mi ero particolarmente entusiasmato alla sua vista.

Una domenica invece grazie all’inserto culturale de La Repubblica scopro che Alessandro Baricco lo ha inserito tra i suoi best 50 del suo scaffale decennale. Folgorato ed acquistato come qualsiasi buon italiano pecorone (l’importante è avere un buon pastore)

Agassi-andrè.jpgUn libro molto “pieno” che mi è piaciuto vivere e leggere non tutto di un fiato ma decantandolo durante qualche settimana in maniera multimediale: essendo un libro ricco di avvenimenti ho voluto fotografare ogni momento cercando i video delle partite e delle pubblicità di allora nonchè delle interviste fatte alle emittenti americane. Da leccarsi i baffi per la ricchezza di documentazione iniettata su Youtube.

Un consiglio che do anche a voi per immergervi a fondo nel mondo di Andrè che, a differenza di quanto molti hanno sempre pensato, ha una memoria e un archivio di momenti e sensazioni superiori. Preciso e puntuale come quando giocava, quasi ossessivo nella sua descrizione dei particolari a dimostrazione di questo conflitto e calvario che lo ha segnato durante tutta la sua carriera alla ricerca di se stesso nel mondo.

Esemplificativa una frase quasi al termine della carriera e sotto le domande pressanti dei media sul quando del suo ritiro: «È così che mi guadagno da vivere. E poi mi resta ancora del gioco. Non so quanto, ma un po’ ce n’è».  Fa pensare che uno che ha odiato il tennis per tutta la sua vita (fin dai tempi del dragone sparapalle che aveva un dolce nome – Prince) smetta così tardi.

La conquista del senso della vita nella vita e attraverso sport più solitario che possa esistere. Affascinante e soprendente.


Sentite il Baricco pensiero (e per fortuna non è il solo):

Adesso che sono stato ad ascoltarlo, so che Agassi ha vissuto come giocava a tennis, cioè con i piedi ben dentro al campo, ad aggredire la pallina mentre sale (tutti buoni a prenderla mentre scende), immaginando tutto a una velocità irragionevole, e collezionando sciocchezze mostruose e invenzioni sublimi. Intanto che faceva tutto questo, cercava un senso alla sua vita. […] Pallina dopo pallina, volano le domande e le risposte sulla vita, schizzano sul cemento dei pensieri, e alla fine quella a cui assisti è un’unica, grande, affascinante partita giocata da un ragazzo contro il buco nero che si porta dentro: che poi è la stessa partita che giochiamo tutti, lo si voglia o no. Ne ho letto infiniti resoconti, e quello di Agassi ha una sua elementare bellezza sintetica che vale più di mille centrini letterari.


Tutto è incominciato così o pressapoco in questa maniera – con questo  video Andrè Agassi a 6 anni e con un caschetto di capelli durante una esibizione per gli adulti guest star di allora – Borg e Connors – a Las Vegas:

Andre Agassi – Open. Il libro regalo consigliato da Liberty Sportultima modifica: 2011-12-22T10:11:00+01:00da prev78
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