“Giro” di sponsor in casa Giro d’Italia: cambia quello che in gergo marketing viene definito shirt sponsorship. La Maglia rosa passa da Estathe (Gruppo Ferrero) al Gruppo dolciario Balocco.
Gli aficionados vedo che cominciano a muovere delle critiche in quanto vicini al vecchio sponsor che accompagna il giro da anni verso il nuovo sche è sempre “Sabaudo” ma che a livello di immagine viene negli ultimi anni accostato alla Juventus che si sa genera odio e amore nell’Italia calciofila e non.
Su una cosa comunque non si può discutere: trattasi entrambe di “aziende” sane dal punto di vista economico e che cercano nello sport marketing un veicolo di comunicazione ulteriore. Andare a demonizzare chi mette “i soldini” per mantenere su la baracca è quanto meno opinabile. Giusto per dire che lo stesso Ferrero sono anni che si vocifera di un acquisto del pacchetto di maggioranza dell’AC Milan
Ovvio che a Mister Balocco può essere criticato (vedi intervista Bignardi – notare il buon senso di alcune affermazioni) ma se crea occupazione, ricavi per la propria azienda faccia pure e se riesce a coinvolgere con qualche biscotto i bambini all’arrivo ancora meglio. E’ il suo lavoro, se lo fa bene meglio per lui e per il mercato delle sponsorizzazioni.
Sarà una questione di Panettoni ma sappiate che per la cronaca Galup (altra storica dolciaria Torinese) è fallita o quasi mentre Motta (storico marchio Milanese da cui vi scrivo ) è passata di mano da Nestlè a Bauli.
Bisogna fare discorsi concreti al di là delle liturgie classiche. Apprezzabile dell’intervista su Gazzetta sono tre semplici parole . “Nella vita e nel lavoro servono le tre C: capacità, conoscenza e… culo. Mettetele voi nell’ordine che preferite.”