Caso Cipollini: cosa c’è tra “amnistia” e “processo” ? Nessun scordamoce o passato!

Cipollini_doping-gazza.jpgIl caso Cipollini riapre la piaga del doping; sarebbe meglio dire che più che riaprirla ci affonda il coltello nella piaga.


Solo qualche ingenuo potrebbe ignorare che il ciclismo degli anni 90 e parte degli anni 2000 non fosse intriso di pratiche senza le quali non solo non si sarebbe potuto vincere ma neppure entrare in gruppo.

 

Lascio alle fonti ufficiali la descrizione dei dettagli su tabelle, sostanze, date e persone e provo a pormi la domanda più banale possibile da osservatore esterno:

c’è un qualcosa a metà tra giusto processo ed amnistia?


La domanda non è semplice perchè da un lato qualunque processo sarebbe solo parziale , quello che non viene trovato in una lista sarebbe ed è solo frutto del caso. Un processo solo ai Cipollini, Armstrong, Basso … di turno è anacronistico perchè bisognerebbe farlo a non so quanti , ma farlo al “sistema” non è possibile. Impensabile per definizione e “totalmente” frutto del caso come la vita rappresentata da Forrest Gamp nella scatola di cioccolatini – tutti uguali ma non sai mai quale ti capita (o casca nei controlli o nelle inchieste).


Da un altro punto di vista appare amorale proporre un indultone o amistia erga omnes. Perchè non deve mai pagare nessuno? si domanda l’uomo della strada. Alcuni mestieranti dal sistema hanno subito solo danni, altri hanno costruito successi sportivi ed economici non solo durante l’attività ma anche dopo. 


Tra direttori sportivi, preparatori ed imprenditori la pletora di ex che hanno tirato avanti la baracca è piuttosto ricca. Perchè costoro devono gioire o comunque nascondersi dentro l’inganno?


Ci e mi tormenta sta cosa: non riuscire a trovare una soluzione per poter punire un sistema nella sua globalità senza fare sciacallaggio mediatico (vedi anche Gazzetta con bomba esplosa ieri e mina seguente (preparata prima) esplosa oggi dopo le dichiarazioni di Cipollini stesso ) nei confronti di persone prima che ciclisti un tempo osannati ad eroi dagli stessi media che ora li crocifiggono per inganno e vilipendio.


Incominciare dal non ricoprire più alcun ruolo nel mondo del ciclismo (sponsor, direttore sportivo, organizzatore di eventi e altro ancora) sarebbe un primo punto importante, ma presuppone una certa umiltà e riflessione che non sempre può avvenire dopo che per anni si è vissuti nell’inganno e non solo una sanzione del Tnas. Anche la confessione di Lance è parsa più come una cosa realmente pensata ad uso e consumo per non finire peggio piuttosto che un reale pentimento nei confronti del mondo dello sport che per anni ha rappresentato.


Additare tutti i ciclisti come dei dopati endemici non è corretto come dice anche Cassani nella sua lettera aperta su Facebook stamani  “Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell’atletica leggera ecc ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La wada si è presentata ai mondiali di calcio del 2006 ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile essere forti con i deboli e deboli con i forti. Cipollini era dopato? Non lo so, lo scopriremo ma vorrei sapere chi erano gli altri sportivi che tenevano sacche di sangue in quel frigorifero e soprattutto perchè io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altri sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del ciclismo?”


Tutto giusto e tutto vero ma a me non piace neppure lo scenario che rimanda ad una vecchia canzone napoletana:

Basta ca ce sta ‘o sole,
ca c’è rimasto ‘o mare,
na nénna a core a core,
na canzone pe’ cantá…
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…
chi ha dato, ha dato, ha dato…
scurdámmoce ‘o ppassato,
simmo ‘e Napule paisá!…

 

 

 
Caso Cipollini: cosa c’è tra “amnistia” e “processo” ? Nessun scordamoce o passato!ultima modifica: 2013-02-10T23:06:00+01:00da prev78
Reposta per primo quest’articolo