In cifre, perchè quella è una misura del valore talvolta opaco di cosa significhi fare sport.
In occasione del convegno nazionale organizzato dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti è stato presentato il volume “Strategia per l’attività fisica OMS per l’Europa” ovvero le linee guida dell’ OMS organizzazione mondiale della sanità curate e tradotte in Italia proprio da UISP.
Ecco alcuni dati in cifre presentati
I malus:
- 1 Milione di decessi all’anno in Europa (il 10%) dovuti all’inattività fisica
- L’inattività contribuisce inoltre al
- 5% delle affezioni coronariche
- al 7% del diabete di tipo 2
- al 9% dei tumori al seno
- al 10% dei tumori del colon
- Si calcola che per una popolazione di dieci milioni di persone per metà insufficientemente attive, il costo dell’inattività sia di 910 milioni di euro l’anno
- Solo il 34% degli adolescenti europei di età compresa tra 13 e 15 anni è attivo (cioè pratica attvità per 60 minuti al giorno)
- Il 50% dei bambini di otto anni di età sono sovrappeso e oltre il 25% è obeso
I plus
- sarebbero oltre 76.000 i posti di lavoro che potrebbero essere creati nelle 56 grandi città europee e nordamericane se solo esse portassero l’uso della bicicletta agli stessi livelli di Copenaghen
- L’aspettativa di vita di media nella Regione europea aumenterebbe di 0,63 anni se si ponesse fine all’inattività fisica
- Amdare di più a piedi o in bicicletta significherebbe ridurre le emissioni di gas serra, l’inquinamento atmosferico, quello acustico e il congestionamento del traffico
- Le linee guida dell’OMS
Nel documento OMS vengono presentati alcuni principi guida:
- a) Almeno 150 minuti a settimana di attività fisica per gli adulti
- B) 60 minuti al giorno per bambini e giovani
1. affrontare il calo sempre più consistente dei livelli di attività fisica e ridurre le attività;
2. promuovere un approccio che tenga conto di tutte le fasi della vita;
3. dare maggior potere alle persone e alle comunità tramite la partecipazione e la realizzazione di ambienti più salutari;
4. promuovere approcci integrati, multisettoriali e orientati alla partnership;
5. assicurare l’adattabilità al contesto dei programmi (interventi) in materia di attività fisica; 6.usare strategie fondate su riscontri fattuali per promuovere l’attività fisica e monitorare lo stato di attuazione e l’impatto delle misure.