Tomizawa muore in pista a Misano. Protocolli perfettibili ma tifosi agghiaccianti.

tomizawa.jpgVent’anni anni a Dicembre – questi gli anni che Shoya Tomizawa avrebbe compiuto. Ieri si è spento per una tragica fatalità nel Gp di Misano classe Moto2. Il cinismo porta molti a dire che è uno sport pericoloso, che non fanno “i farmacisti” (mestiere rispettoso preso ad esempio ma cui grado di rischio della propria vita è infinitamente basso); lo stesso Hayden ha dichiarato “se fosse successo a me avrei voluto che lo spettacolo andasse avanti”.

Sono opinioni condivisibili e rispettose come quelle velate di polemica riguardo i soccorsi e che con signorilità e senza dribbling particolari hanno visto contrapposti le parole dl dott. Claudio Macchiagodena, reponsabile medico del Motomondiale, di Claudio Costa e di tanti dei protagosti del motomondiale di ieri e di oggi.

I protocolli nei casi di incidenti di questo tipo sono (a mio parere almeno) validi anche se possono e devono essere migliorati. D’altronde chi non avrebbe fatto l’impossibile per salvare la vita di Tomizawa?! Il personale ha bordo pista ha fatto l’impossile così come l’equipe medica sul posto. Più crudo forse Franco Uncini nel evidenziare la bontà della procedura che non ha vosto l’esposizione della bandiera rossa; lo giustifico perchè il ruolo glielo impone così come il saldo positivo in termini di vite che si è avuto nel corso degli anni da quando c’è lui al timone. In questi casi i miglioramenti tecnici e di procedura nascono proprio dalle fatalità delle morti e con una certa probabilità nell’immediato futuro si parlerà dell’erba sintetica dopo i cordoli.

Ma c’è una cosa che nessun protocollo potrà mai risolvere: quello di entrare nella testa dei tifosi e dei piloti al termine della gara:

  • questi ultimi avrebbero potuto evitare di salire su un podio inutile (con le bandiere a mezz’asta)
  • i tifosi hanno avuto un’oretta buona per metabolizzare la notizia: c’era bisogno dell’invasione di pista festosa e dei fischi per Lorenzo? Agghiacciante

 

Ho francamente molto apprezzato la telecronaca della Televisione Svizzera che con diritto di cronaca ha proseguito nel commento lasciando gli ultimi giri al silenzio per poi chiosare con il disappunto verso la chiusura dei giochi poco degna. Gli incidenti capitano e sono anche fatalità (se lo stesso Tomizawa fosse stato colpito alle protezioni sulla schiena anzichè all’addome, alla testa e al bacino staremo parlando di altro); quello che non deve mancare è il buon senso ed il rispetto degli altri protagonisti.

Tomizawa muore in pista a Misano. Protocolli perfettibili ma tifosi agghiaccianti.ultima modifica: 2010-09-06T10:14:00+02:00da prev78
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