Ovviamente quella dell’All Star Game di Orlando ad Honorem è solo una battuta ma se la favola di Jeremy Lin fosse iniziata un pelo prima anche Derrick Rose si sarebbe dovuto preoccupare. Non c’è stato neanche tempo affinchè rientrasse nella scelta dei “panchinari”ma a lui va bene così, ne siamo certi.
Mai visto negli ultimi anni un giocatore dalla panchina avere più impatto sulla squadra oppure, come dice Dan Peterson alias twitter @therealcoachdan, essere un “fattore” così decisivo. Numeri da spavento per questo taiwanese che stanotte ha portato in suoi New York Knicks alla sesta vittoria di fila con altri “suoi” 27 punti e un tiro da tre punti decisivo a mezzo secondo dalla sirena (Toronto – New York 87 -90).
Una scena da film – con la sceneggiatura: Toronto e New York 87 pari a pochi secondi dal termine; la palla che arriva a Lin a 20 secondi dalla fine che letteralmente la “congela” – il pubblico sente aria di impresa e si comicia ad alzare in piedi – inizia il countdown del telecronista manco fosse a cape canaveral.
Tutti già sanno, aspettano; anche gli altri 9 in campo. In fondo lo sanno, è gia scritto nel film di questa strana stagione NBA senza la quale non avremo conosciuto questa storia. ” My Goodness”.
Ora New York sta nei play off e una mia amica appena volata negli States con il fidanzato ha speso 130 dollari per un biglietto in semipiccionaia al Medison.
La “Lin Sanity” continua...
Convocarlo ad Orlando sarebbe il minimo contro tutto e tutti..spettacolo garantito