Settimana fatta di lezioni, agenda fitta di impegni di lavoro ed incontri più o meno importanti fatti nel naturale percorso della vita di ognuno. Ma la domenica c’è il ritorno alle origini; solitamente il rito incomincia con una telefonata intrigante, ma dal suono molto familiare che fa più o meno così “cosa vi preparo?” e prosegue con la classica aggiunta ” se siete in tanti avvertimi così mi do una regolata”.
Ad una domanda come questa rispondi solo per cortesia perchè si sa che qualunque cosa supererà di gran lunga le aspettative – “Ascolta, fai un po te, se hai tempo metti in pista delle lasagne, magari belle cariche così come solo tu le sai fare, altrimenti co sto caldo va bene anche una bella insalata di riso che resta bene anche per la partita”. Il dialogo poi prosegue “E da bere?” . Anche qui tradizione ed esperienza fanno il resto – “Non ti preoccupare, beveraggio e dolce ci penso io”
La domenica così è uno dei pochi riti ai quali nessun italiano vorrebbe mai rinunciare. Una domenica che poi spesso prosegue con l’aperitivo serale su una terrazza – naturalmente sempre al gusto di una birra Peroni – ed un terzo tempo con una serata altrettanto gioiosa prima di “ripartire” con le batterie cariche per un’altra settimana di battaglie, impegni, esami ecc…
In tutto ciò ci si chiererà: “Qual’è il groppo in gola?”. Semplicemente il fatto che bisognerà aspettare un’altra domenica per ripetere questo rito pagano.
E per voi – Qual è il “gusto” della vostra domenica?