Si potrà dire che ci voleva uno con 8 viti ed una placca sulla spalla ed un altro con il mignolo rotto più un Crutchlow anche lui spesso a terra e mezzo malconcio per poter far vincere Rossi, a digiuno da quasi tre anni (Malesia Ottobre 2010) ma se il buongiorno si vede dal mattino la vittoria di Valentino si capiva dal primo sorpasso, quello a Bradl anonimo e buon centauro che spesso gli è stato davanti con una Honda clienti; lo ha passato a modo suo, non sul veloce ma infilandosi stretto in curva. Per il resto si è visto il “piede fuori” dei tempi migliori. Si puo dire che questo Rossi “vale” ancora ed è presto per la pensione.
Ma che Jorge Lorenzo, 24 ore fa aveva una placca e otto viti in meno (oltre all’intervento) ora si ritrova quasi ad un passo dal podio per poi crollare al quinto dopo una gara coriacea e con tanto di adrenalina in corpo. Ha pure il tempo per replicare “all’eroismo” che gli è stato attribuito. “Eroe è chi fatica ad arrivare a fine mese, non io”; cresciuto e maturato questo ragazzo che sulla pista morde ma che fuori è riuscito a trovare la consapevolezza giusta per essere più di un campione. Merita il titolo , così come lo meriterebbe Pedrosa per la carriera ed i momenti passati. Marc Marquez sembra il Lorenzo al primo anno in Moto Gp, si ricordi pur bravo che la “troppa confidenza, fa perdere la reverenza”
Se Assen è l’università delle due ruote oggi almeno in due hanno fatto un bel esame oggi: 30 e lode!
non diciamo però che è tornato… una vittoria non fa primavera