Per gli inquirenti della Procura di Padova Aleksandr Vinokourov nel 2010 avrebbe pagato 150 mila euro al russo Alexander Kolobnev per vincere la Liegi- Bastogne-Liegi 2010.
Diciamo che lo scandalo copre comunque un malcostume che comunque c’è stato sempre anche se si manifestava sotto diverse forme comunque accettate dalla società e dal mondo sportivo in generale.
Facciamo degli esempi specifici di categorie di malcostume più o meno celato:
- Il gioco di squadra : l’esempio più clamoroso è l’arrivo a tre della Parigi Roubaix con l’ordine di arrivo deciso a tavolino dall’ammiraglia Mapei
- Tappa a me – Maglia a Te: qui gli esempi sono all’ordine del giorno. Penso a Tiralongo Contador oppure a Pantani Armstrong anche se il regalo nel caso specifico era un po amaro. Questa seconda categoria di “aiutini” è quella a mio parere più veniale. Mi spiego meglio: non tutti i corridori in fuga hanno le stesse esigenze ed obiettivi; trattasi infatti di “compensazione sportiva” e non “economica” per la quale la frode entra in ballo. Trattasi di tattica di corsa.
- Corridore in cerca di contratto: siamo a fine stagione, periodo nel quale qualche carneade o qualche deluso dall’annata cerca riscatto dopo un anno incolore. Non è così improbabile vedere alla vittoria corridori di questo tipo magari con il beneplacido dei direttori sportivi e dei compagni di fuga per i quali nei mesi successivi si avrà modo di rifarsi o concedendo la vittoria o con un conguaglio economico (mascherato da un ruolo) che non sarebbe tardato ad arrivare.
Spiace per la vicenda, ma a mio parere spiace più il trattamento da verginelle del paese assunto da certa stampa che conosce ahimè l’andazzo e sobbalza per il presunto “scandalo”.
Ovviamente ci piacerebbe che tutti fossero “cannibali”. Secondo voi perchè Merckx veniva soprannominato così? Non solo perchè vinceva molte corse ma perchè se poteva agli altri non lasciava neppure le briciole. Questo nel ciclismo moderno è impossibile; ti faresti troppi nemici in gruppo che se vuole non perdona.
Certamente scandalosa comunque è la somma in gioco (150 mila euro) per una gara che per entrambi valeva la pena vincere, soprattutto per Kolobnev per il quale vincere una Liegi sarebbe significato una carriera intera. Questo neppure l’ultimo dei mestieranti del vecchio ciclismo lo avrebbe fatto fosse stato nei panni di potersi giocare forse l’unica corsa importante in carriera.
E’ questo che scandalizza, un punto così basso che neppure una corsa così gloriosa riesce a vincere il demone “pecuniario” per cui tutto “è diventato” acquistabile.
Poi io mi chiedo infine: ma se sono un corridore / ciclista professionista e vivo dei proventi del mio lavoro, cosa ci faccio di conti in svizzera (senza rendimento) ? Questo dovrebbe già aprire un allarme sull’utilizzo che di questi si fa : doping, compravendita di favori in gruppo, contratti di immagine, occultamento di soldi percepiti in nero. Mi sembra un bel andazzo non c’è che dire!