Nuovo codice della strada: cosa cambia per i ciclisti

Nuovo_Codice_della_Strada_.jpgTrovo personalmente il Nuovo Vodice della Strada (ancora in esame il disegno di legge alla Camera) alquanto contraddittorio per la categoria dei ciclisti.

Come dissi un precedente post, il “Pacchetto Sicurezza” contenuto nel Nuovo Codice della Strada applica nuove regole per i ciclisti in materia di decurtazione punti in caso questi incorrano in infrazioni simili agli automobilisti.

Il nuovo codice inoltre stabilisce ad hoc per i ciclisti ulteriori doveri dovranno indossare i giubbotti catarifrangenti fuori dai centri abitati e in galleria. Mi sembra francamente fuori luogo a meno che non si viaggi di sera; trovo meglio in termini di sicurezza e di impiccio (mi vedo bene mettermi un giubbottino ad hoc prima della galleria per poi toglierlo a trenta gradi…) rendere obbligatorio il caschetto come già in molti paesi dell’europa e anche in oceania.

Il caschetto tra i professionisti ha ridotto notevolmente il numero di morti e di incidenti cranici…personalmente lo porto sempre per le mie uscite in bici. E’ il miglio strumento di sicurezza passiva che ci possa essere ed è utile anche in caso di cadute non provocate da altri…il massimo che ti capita è una clavicola fratturata o una gamba sbucciata..con la testa invece non si sa mai.

 


 

 

 

Nuovo codice della strada: cosa cambia per i ciclistiultima modifica: 2009-07-14T14:37:00+02:00da prev78
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3 pensieri su “Nuovo codice della strada: cosa cambia per i ciclisti

  1. Commento più pacato:
    ritengo che ci sia stato un errore di fondo,da parte del Legislatore.
    Il codice dovrebbe essere rivisto per gli automobilisti,a favore dei ciclisti.
    Questi sono infatti considerati come insetti dannosi.Provare per credere.
    Automobili che si immettono sulla strada principale da una laterale quando i ciclisti sono a pochi metri di distanza,tanto questi ultimi hanno i freni;
    mezzi che sorpassano giustamente sulla sinistra a qualche metro delle rotonde,salvo poi stringere e chiudere completamente a destra,tanto i ciclisti se non vogliono tamponare hanno i freni;
    auto che sorpassano in senso opposto (spesso oltrepassando la linea bianca)spostandosi completamente sulla sinistra a sfiorare il povero ciclista (ma il codice non vieta il passaggio affiancato a tre?);
    autocarri che per non perdere un decimo di secondo ti sfiorano a 10 centimetri,magari in curva;
    autocarri che,giusto quando sono ad un metro dai ciclisti,suonano il clacson:provi un pedone che passeggia ignaro a sentirsi improvvisamente dare una simile clacsonata,che minimo ti fa sobbalzare ed accelerare i battiti a 100.
    Ecc.ecc.ecc:tanto i ciclisti sono formiche che disturbano.
    La vicenda dei giubbotti poi è talmente pazza,che infatti all’italiana non viene nè presa in considerazione,nè è oggetto di sanzione,perchè in questo caso penso le forze dell’ordine si vergognino ad applicare la legge.
    E chi più ne ha,più ne metta.
    D’accordo nel vietare ai ciclisti di viaggiare a gruppi,forse anche affiancati,se non in fase di sorpasso (cosa invece,quest’ultima,stranamente permessa dal codice).
    E’ in principio giusto non passare con semaforo rosso,anche se in questo caso il ciclista molto probabilmente danneggia più che altro se stesso,e non i terzi.
    Ma per un ciclista che passa un semaforo col rosso,credo che per difetto almeno 30 pedoni facciano la medesima cosa.
    Propongo il sequestro delle loro scarpe,per par condicio.
    Cordiali saluti.
    Daniele Madureri

  2. Mi sembra esagerato il fatto delle gallerie, ma secondo me dovrebbe essere obbligatorio per tutti i ciclisti indossare il giubbotto catarinfrangente durante lo stesso periodo in cui le macchine devono tenere i fari accesi, cioè da mezz’ora dopo il tramonto e mezz’ora prima dell’alba, proprio come si fa nei paesi anglosassoni (da loro non è obbligatorio, però tutti i ciclisti lo hanno, anche di giorno).

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