Quello che abbiamo visto ieri in video al Tour de France è una cosa inimmaginabile. Poteva essere una tragedia come quella di Wouter Weylandt.
Ma se per il povero ciclista belga si è trattata di una tragica fatalità, quanto accaduto a Flecha e ancor più a Hoogerland è frutto di una disorganizzazione e di una deficienza che sempre più spesso si vedono sulle strade e sulle corse.
Alzino la mano quanti vanno in bici e si vedono sempre più spesso sfiorare i peli di braccia e gambe da specchietti di macchine guidati da gente sempre meno rispettosa dei principi del codice della strada? Quello che si è notato in mondovisione al Tour è,occorre dirlo, frutto di quanto accade quotidianamente sulle strade dove “fretta presunta” e mancanza di rispetto sono all’ordine del giorno; un isterismo ingiustificabile che merita pene sempre più severe.
Venendo alla cronaca di questo “imbecille” ( e sono anche morbido nell’appellativo) alla guida si scopre che di attenuanti non se ne trovano nemmeno a volerle cercare.
- Cosa ci fa una macchina della Tv Francese a 37 km dal traguardo davanti alle macchine degli uomoni in fuga? Semplice, porta gli ospiti poverino.
- Aveva l’autorizzazione a passare? Si scopre che la direzione di corsa gli ha detto di no dando la precedenza alla vettura dellEuropcar di Voeckler che aveva chiesto assistenza
Certo che 5 mila persone in carovana non aiutano a gestire al meglio la corsa e suoi derivati. Non va bene per la sicurezza e tanto meno per lo spettacolo. Sapete ad esempio perchè il tour ripropone lo stesso percorso o quasi da decenni? Mica per lo spettacolo, ma per la carovana. Con tutte queste persone al seguito come fai a variare il percorso e trovare spazi ed alberghi adeguati.
Forse bisogna fare un passo in dietro e cento cadute in meno.