Ieri ci ha lasciato Alberto Castagnetti. Lo storico commissario tecnico della nazionale di nuoto si è spento ieri per un attacco di cuore nella sua Verona. Cordoglio dal mondo dello sport ed in particolar modo dai suoi pupilli, in primis Federica Pellegrini che si è detta sconvolta “era come un secondo padre”- ha dichiarato la campionessa olimpica e mondiale.
Oggi voglio ricordare Alberto così come ha fatto tutta la stampa nazionale.
Castagnetti amava molto il nuoto, ottimo nuotatore (ha partecipato alle Olimpiadi di Monaco 72) si è poi convertito in allenatore diventando Ct della nazionale italiana dal 1987. Subito si sono visti i risultati a Bon (Europei 88); Alberto non era solo un fine allenatore ma un precursore dell’allenamento ed il lavoro psicologico sugli atleti.
Ha tirato fuori da un timido Giorgio Lamberti uno straordinario record del mondo sui 200 abbattuto solo quasi una decade dopo dallo squalo Thorpe; ha trasformato un “fancazzista” di prima categoria (mi perdoni il novarese ma è la realtà) come Domenico Firoavanti in un atleta capace di fare bis olimpico sui 100 e 200 rana; si è andato a prendere una Pellegrini in crisi a Milano e l’ha fatta diventare la miglior nuotatrice del mondo. Alberto non le mandava a dire: con i suoi atleti erano gioie e dolori quotidiani basati però sull’arguzia e la stima reciproca.
Celebri i cazziatoni a Federica e Domenico Fioravanti.
Ricordo un intervista di questa estate dove Alberto una volta raccontava di un aneddotto ricordando una volta che Firoavanti ha simulato un incidente in moto per non venire all’allenamento…e via risate per quello che forse è stato il talento più forte allenato dal veronese.
Ciao Alberto..