Milano Ovada, Cogoleto Sanremo sarebbe meglio dire. Una Sanremo più che storica, nel senso che neppure in tempi antichi non era stato effettuato il passaggio sul turchino, si decide ad eliminazione.
Se poi il gruppo si oppone giustamente a salire su Le Manie e nonostante ciò la selezione dei “papabili” è inesorabile allora vuol dire che ci siamo trovati ad una delle Sanremo più dure di sempre.
Vince Gerald Ciolek su Peter Sagan e sarà contento anche Cancellara 3o che lo aveva anche detto “Sagan è il più forte ma non sopporto come esulta dopo non aver tirato durante le corse”. Col senno di poi gliela ha tirata e oggi non gli ha dato un cambio sul Poggio ed in discesa dove ha scaricato sullo Slovacco tutte le responsabilità di andare a riprendere Chavanel e Stannard fuori usciti sulla Cipressa.
Quanto a Gerald Ciolek (per la cronaca era quotato a 66 o 50 ) ha corso con intelligenza e non è proprio un corridore fermo: primo campione nazionale a battere Zabel (che di Sanremo avendone vinte 4 e un pezzo) nonchè campione mondiale under 23. Un futuro roseo quando passò con lo squadrone D. Telekom. Un’eterna promessa mai sbocciata almeno fino ad oggi dove corona il sogno di una carriera proprio quando non ci sperava più correndo per un team africano.
Oggi “tutti vincitori” come ha detto Cancellara e la Sanremo che si dimostra come la corsa più incerta del calendario.
Un perdente ? Tom Boonen. Chi si ritira e fa certe affermazioni a caldo contro l’organizzazione non merita troppe parole. Una bella corsa di altri tempi e l’organizzazione si è mossa bene, o cmq come meglio non si poteva.