Inconvenienti della popolarità. Sara Errani in questi giorni è stata preda non della Sharapova e neppure della Kvitova e ancor meno di Serena Williams.
Si è fatta fregare dai giornalisti di Vanity fair che usando un termine tennistico “l’hanno portata a rete” travisando quello che è il suo reale pensiero sulle tematiche calcistiche e tennistiche , Balotelli in primis.
O quanto meno evidenziando dei concetti detti senza la malizia che non le appartiene.
Ecco quanto si diceva su settimanale:
Su chi sarebbe il suo fidanzato calcistico: “Matri della Juve. Della Nazionale, Giovinco: piccolino, ma lo preferisco a Marchisio. Mi piacciono i bravi ragazzi. Uno come Balotelli, per dire, non lo sopporto. Non mi è piaciuto all’Europeo e non mi piace proprio lui, il personaggio, il suo atteggiamento strafottente. Non mi va giù”
Su tennis maschile italiano: “Non posso stare senza il tennis: lui è la mia vita. Perché noi donne abbiamo più successo dei maschi? Perché abbiamo più spirito di sacrificio. In Italia non c’è la cultura del correre, del soffrire. I maschi pensano di vincere con il colletto della maglia alzato, senza sudare, con l’ace al servizio e i colpi di classe”
Per fortuna all’epoca dei Social Network la replica non ha bisogno di essere ripubblicata su carta – ecco quanto ha scritto sulla sua Pagina Facebook Ufficiale:
“Ciao amici,
qualche giorno fa ho fatto un servizio con Vanity Fair a Valencia.
Certo, e’ dura lavorare con i media. Si gioca sempre sulle linee. Basta una mezza parola o una battuta per creare un caso.
Chi mi conosce mi riconoscerà in quello che dico.
Di sicuro manderò un messaggio a Mario Balotelli, a cui faccio in bocca al lupo insieme a tutta la nazionale impegnata agli Europei di Calcio.
A tutti gli amici e i colleghi tennisti (i maschi!) credo sia invece gia’ molto chiaro quanto li stimi.“
Insomma Sara dopo il Roland Garros ha imparato che c’è qualcuno più agguerrito della Sharapova… una che di pressione da parte dei media ne sa qualcosina.